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AISA festeggia il decennale guardando al futuro

05 Novembre 2024

AISA festeggia il decennale guardando al futuro

Dieci anni raccontati in tre giorni. A Mezzana (Val di Sole) AISA ha celebrato dal 18 al 20 ottobre il compleanno “in famiglia”, sfogliando l’album dei ricordi e delle emozioni ma anche fotografando se stessa, come in un selfie introspettivo, e soprattutto sintonizzandosi sul futuro. L’ultima fotografia del primo decennio di vita dell’associazione è il ritratto di un sodalizio orgoglioso del cammino compiuto ma consapevole dell’impegno e delle nuove sfide che l’attendono.
Sono stati tre partecipati ed entusiasmanti giorni di Aufguss, Scrub e Bagni Sonori nelle saune dell’Hotel Ravelli (un nuovo punto di riferimento saunistico in Trentino tutto da scoprire), una felice occasione d’incontro fra Aufgussmeister e vecchi e nuovi affiliati, tra passeggiate lungo il vivace torrente Noce, un film cult (“Smoke Sauna, i segreti della sorellanza”) e un flash mob. Ma al tempo stesso una importante opportunità, pienamente colta con il convegno che si è tenuto alla terza giornata, per fare il punto sull’associazione (a dicembre si terrà l’assemblea elettiva per la scelta del
nuovo Consiglio Direttivo) e scrivere l’agenda del prossimo decennio. Un futuro dove la figura dell’Aufgussmeister (AM) e la sua professionalità, vero focus del Decennale, avranno sempre più valore ed importanza in un mondo del wellness in continua evoluzione.

“Il merito di AISA – ha ricordato il presidente Renato Sonego aprendo domenica mattina nella Sala dei Monti concessa dal Comune di Mezzana il convegno “Dieci anni di Aufgussmeister AISA: voci diverse per un futuro comune” (moderatori Gabriele Torresan e Alberto Gerardo) – è quello di avere codificato con delle regole l’arte dell’Aufguss e dello Scrub e di avere gettato le basi per il riconoscimento professionale della figura dell’Aufgussmeister”.

Da dove veniamo

Non si intercetta il futuro se non si parte dalla storia che lo precede. E’ dunque scontato chiederci come sia nata la passione dell’Aufguss che ha dato vita ad AISA. Una storia che nasce come nascono spesso le storie più fortunate: dalla scommessa giocata da quattro amici… in sauna.
“Tutto ebbe inizio nel 2013 dopo un corso per Aufgussmeister al Cron4 di Brunico – ha ricordato, non senza emozionarsi, Paolo Dell’Omo – da una geniale intuizione di Mario Santini. Da lì iniziammo un lungo “pellegrinaggio” nelle terre del sudore perfetto, visitando i santuari del benessere nordici e le SPA di mezza Europa, i primi contatti con le realtà associazionistiche internazionali di settore, il primo logo (disegnato da Santini), il primo Statuto e la prima governance dell’associazione, incardinata su un Consiglio direttivo ristretto ed un Consiglio allargato.”

Nei suoi primi dieci anni di vita AISA ha già modificato tre volte il proprio Statuto, e da quattro amici in sauna che l’avevano fondata la “famiglia” AISA si è allargata fino a contare attualmente oltre 700 soci. Testimone diretto di questa bella storia è anche Franz Niederkofler, attuale titolare di Bergila, l’azienda brand altoatesina che da quattro generazioni produce i celeberrimi oli essenziali di cui i Meister AISA non possono fare a meno per i propri rituali.

Una storia in cui le date sono importanti: “Ricordo la mia prima sinergia – ha raccontato Franz – era il 1995 e si trattava del “Misto d’erbe”, ancora oggi richiesto. Allora si usavano in sauna gli oli sintetici, convinsi in seguito Arnold del Cron4 ad ospitare un primo corso di formazione per i dipendenti del centro, l’anno successivo si tenne il primo corso per AM e subito dopo si iniziò ad organizzare le prime competizioni, dapprima un piccolo campionato solo altoatesino, poi il primo campionato italiano e il primo WM. Arrivavano AM da tutta Europa, l’esperienza in sauna aveva acquistato un nuovo significato”.

Bergila è un esempio emblematico di come la diffusione dei rituali Aufguss abbia generato virtuose collaborazioni tra aziende del settore wellness e AM, alimentando nuove filiere produttive, opportunità professionali e creazione di reddito. Oggi si parla di “industria del benessere”, sia per il sempre maggiore numero di frequentatori delle SPA sia per la dimensione economico-produttiva del settore. Un’industria che deve fare anch’essa i conti con i temi legati alla sostenibilità ed al cambiamento climatico, oltre che con la ormai variegata domanda di servizi di benessere espressa dal pubblico.

A fronte di tali cambiamenti sociali e culturali, AISA ha avvertito l’esigenza di conoscersi meglio, avviando una “indagine interna” al proprio mondo attraverso una serie di questionari mirati rivolti in prima battuta ai propri AM, coinvolgendo però anche altri stakeholders dell’associazione quali i Soci Sostenitori, i Centri Benessere, le Scuole di formazione patrocinate dall’associazione stessa ed i Fornitori. Ne è uscito un selfie sociale, appunto, che restituisce un’immagine aggiornata, potremmo definirla “scientifica”, dell’associazione e delle esigenze espresse dai soci. “Il nostro intento – ha spiegato Marianna Cognola, coordinatrice del gruppo di lavoro che ha promosso l’indagine ed elaborato i dati finali – è quello di recepire le indicazioni emerse e dare risposte ai nostri soci”.

“AISA siamo tutti noi”: il selfie dell’associazione

L’indagine sulla compagine sociale dell’associazione, illustrati al convegno del Decennale da Graziano Barberini e che qui esponiamo in sintesi, ha messo innanzitutto nero su bianco i numeri di AISA: 736 tesserati (+ 10% rispetto allo scorso anno), 523 dei quali (+17%) sono Aufgussmeister, 118 Tutorandi, 19 Soci Ordinari e 61 Soci Sostenitori. I Centri/Hotel associati sono a tutt’oggi 34 (+70%) sparsi in varie regioni ma prevalentemente nel Nord Est.

Il 2018 segna un anno di svolta, quando AISA compie un significativo passo avanti sul piano organizzativo, strutturando l’attività delle Scuole (oggi sono 5) e degli esami teorico-pratici per il conseguimento dell’attestato di AM. Gli anni della pandemia hanno comportato un calo nel trend di crescita, ma già nel 2022 si evidenzia la risalita. Non mancano però le criticità, opportunamente messe in luce dall’indagine e dalle quali occorre ripartire: AISA sconta oggi una ancora scarsa presenza femminile (solo un terzo le donne tesserate) e debole è la capacità attrattiva verso i giovani e il pubblico esterno che frequenta i Centri e verso il quale va sviluppata da parte dell’associazione una comunicazione mirata che stimoli il tesseramento.

Sebbene AISA conti affiliati in gran parte delle regioni italiane (con qualche isolata presenza anche nei Paesi confinanti quali Slovenia, Austria, Croazia, Svizzera e San Marino) i tesserati si contano in larga parte in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia.
Di grande interesse sono i dati emersi dal sondaggio rivolto ai soci relativi all’efficacia della formazione, il vero core business di AISA sul quale – ne parleremo in seguito – l’associazione ha sviluppato una articolata proposta di modifica destinata, se confermata, a cambiare profondamente l’architettura del sistema di formazione degli Aufgussmeister/innen.

L’evidenza più significativa della serietà che connota il percorso formativo veicolato dalle Scuole patrocinate AISA emerge dal dato relativo agli aspiranti AM bocciati al primo esame teorico, non a caso vissuto dai più come vero spauracchio: 95 i respinti su un totale di 724 (13,1 %), mentre al 5,1% si ferma la quota dei bocciati al primo tentativo di superare la prova pratica. Un ultimo dato riguarda i Tutor: 192 quelli fino ad ora registrati, il 67,4 % dei quali hanno partecipato ad una specifica formazione.

All’ambito formativo dei Meister fa ancora riferimento un argomento al quale il convegno ha voluto dedicare un breve ma significativo spazio, ospitando un intervento di Barbara Alessandrini, medico del lavoro e Aufgussmeisterin dedicato alla salute ed agli stili di vita dei Maestri di Sauna. Per maggiormente educare i Meister a coltivare, oltre che il benessere degli Ospiti anche il mantenimento della propria salute prevenendo possibili problemi legati ai fattori di rischio individuali ed ambientali tipici della SPA, AISA ha predisposto anche una apposita guida.

Il ritratto degli Aufgussmeister AISA

Ma chi sono gli Aufgussmeister che indossano quella maglietta con il logo di AISA diventata ormai familiare agli ospiti di molti centri benessere? Quanti esercitano il loro ruolo da professionisti e quanti a titolo volontaristico? Quali rituali si aspettano da loro gli ospiti, e quali invece gradiscono maggiormente svolgere loro stessi? Cosa chiedono ad AISA? Come pensano debba essere eseguito un Aufguss? La risposta a queste e ad altre domande è nel questionario più atteso, i cui risultati – talvolta inaspettati e comunque chiari – sono stati illustrati al convegno da Riccardo Marzi.

Alcuni dati d’ordine statistico. La divisione per genere penalizza le Aufgussmeisterinnen (le donne sono solo il 23%), il 65% hanno tra i 44 ed i 60 anni, pochi i trentenni ed ancor meno i giovani nati nel 2000. La maggior parte di loro sono AM da 1 a 5 anni (38%) o da 5 a 10 anni (29%). Si concentrano perlopiù nei Centri Wellness del Nord Est, dove la sauna si pratica senza costume nel 62% dei casi, con costume nel 23%, mista a scelta dell’ospite nel 10% e mista a giorni alterni nel 5%.
I corsi avanzati AISA più frequentati sono quelli di tecniche avanzate di ventilazione (56%), oli essenziali (38%) e scrub (31%).
I rituali sono eseguiti da oltre la metà degli AM a titolo volontaristico con dei benefit (57%) o gratuitamente (20%), nel 13% dei casi operano come dipendenti di un Centro mentre il 10% come liberi professionisti o collaboratori retribuiti.

Aufguss Moderno e Professionalità

Ma è il vissuto degli AM a svelare, indirettamente, come è cambiato il modo di fare la sauna da parte dei frequentatori dei Centri. Si tratta di ospiti che i Meister percepiscono come saunisti sempre più consapevoli ed esigenti, che chiedono gli Aufguss ma anche e sempre più rituali diversi ed olistici. Da evidenziare, a questo proposito, la convergenza di Meister ed ospiti sul maggiore gradimento dell’Aufguss Moderno, e la diversa preferenza riservata all’Aufguss Classico che risulta al secondo posto nell’indice di gradimento degli AM e solo al quinto tra gli ospiti, seguito dallo Scrub al terzo posto per i primi mentre figura al secondo per il pubblico. Agli ospiti piace poi assistere agli Aufguss Show, la tipologia di rituale Aufguss che i Meister AISA amano però meno in assoluto svolgere.

Altro aspetto importante è la professionalità: risulta al primo posto nella scala di valori per gli stessi operatori Aufgussmeister e anche per gli Ospiti, mentre per i Centri è molto importante il rispetto delle regole del Centro.
“Un dato interessante – ha affermato Marianna Cognola – è il ritenere utile da parte degli AM la formazione permanente, con la richiesta specifica di corsi di aggiornamento per migliorare la propria competenza purché a costi abbordabili. Due aspetti fondamentali per capire se la direzione che attualmente AISA pensa di perseguire è quella voluta e condivisa dai nostri Associati.”

La voce di Ospiti, Centri affiliati e Scuole

Utili indicazioni arrivano anche dalle risposte date ai questionari dai sostenitori ed ospiti (illustrate da Federica Pennisi), i quali sono attenti alla preparazione e professionalità degli Aufgussmeister e si sono fatti più esigenti e consapevoli anche riguardo ai prodotti usati dagli Aufgussmeister sia riguardo agli oli che agli ingredienti usati negli Scrub e Peeling.

A completare la fotografia del Mondo AISA la “voce” dei Centri affiliati raccolta sia direttamente al convegno con l’intervento di Danny Righi, responsabile SPA di Aquaria Thermal Sirmione (“Il Centro affiliato AISA è un ponte tra AM e ospiti, l’Aufguss è un valore aggiunto del Centro”) sia attraverso il questionario sottoposto ai Centri. L’introduzione del servizio Aufguss ha aumentato la soddisfazione e l’educazione saunistica della clientela, ai Meister i Centri chiedono di rispettare le condizioni della struttura ed attenzione e cortesia agli ospiti.
Da parte delle Scuole che operano sotto il patrocinio AISA si manifesta infine, come ha fatto sapere Chiara Fornasiero, l’esigenza di aumentare la parte pratica nei corsi.

Una nuova sfida per AISA: il Riconoscimento della figura dell’Aufgussmeister

Il riconoscimento della figura dell’AM come operatore professionale del benessere è il prossimo importante obiettivo di AISA, un traguardo che comporterà una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’associazione sia nei confronti dei propri associati sia in quelli dei consumatori, ovvero i frequentatori dei Centri Benessere.
Al convegno del Decennale ne hanno parlato in un intervento di approfondimento la notaia Elena Bressan e l’avvocato Angelantonio Testa, illustrando l’iter che porterà AISA ad essere riconosciuta quale associazione professionalizzante ai sensi della legge n.4/2023 riguardante le cosiddette “professioni non regolamentate”.
In attesa dei decreti attuativi della legge, AISA ha provveduto ad inoltrare al Ministero dello Sviluppo Economico una pre-domanda di riconoscimento. Il passaggio che dovrà però compiere l’associazione sarà dotarsi di un nuovo Statuto conformato alle finalità della legge e che recepisca le linee guida ministeriali. Tra gli impegnativi compiti assegnati dalla legge alle associazioni vi sono, ad esempio, la Formazione Permanente e l’adozione di un Codice di Condotta.

“Si tratta di un percorso lungo e non facile nel quale ognuno dovrà fare la propria parte” hanno detto al convegno la notaia Bressan e l’avvocato Testa.
“Le modifiche statutarie introdotte quest’anno hanno aperto la strada, il riconoscimento è positivo per tutti, sia per gli AM amatori sia per i professionisti. Ciò che offrirà AISA, attraverso i suoi corsi base, sarà una certificazione, una sorta di patente di garanzia della professionalità dei propri AM”.
Una strada che non solo il Direttivo AISA ma gli stessi Meister soci sono fortemente convinti di dover percorrere, se è vero che, sollecitati dal questionario ad esprimersi in merito l’83% ritiene importante il riconoscimento della figura professionale dell’Aufgussmeister, ed il 90% considera utile la formazione permanente, purchè non gravosa in termini di tempo e costi.

La Formazione Permanente si fa in quattro

AISA ha vissuto i suoi primi dieci anni di vita costantemente orientata a migliorare la propria immagine all’esterno, l’offerta dei propri servizi, il proprio ruolo sulla scena saunistica internazionale, la propria operatività e il modello organizzativo. Ma soprattutto dando sempre più valore alla formazione dell’Aufgussmeister.

Il riconoscimento della bontà e accuratezza della formazione riservata da AISA a chi si iscrive ai corsi per diventare Maestro di Sauna è dimostrata a livello internazionale dall’adozione di tale percorso formativo da parte di nazioni quali Giappone, Slovenia, Ungheria e Spagna.
A fianco delle storiche e tradizionali scuole e culture saunistiche europee ha preso dunque posto anche una specifica “scuola italiana” dell’Aufguss? Ci piace pensarlo, e comunque è incoraggiante sapere che altri nel mondo vedono nel modello formativo di AISA un punto di riferimento.

Ma in dieci anni possono cambiare molte cose. Il mondo del wellness ha vissuto una vera “rivoluzione”, ed anche gli Aufgussmeister/innen italiani si sono evoluti. La maggioranza “sventola per passione”, sono i Meister che, con una espressione a ben vedere bellissima, AISA vorrebbe definire come “Amatori” dell’Aufguss. E’ però cresciuto il numero di quanti (il 23% secondo l’indagine mirata presentata al convegno del Decennale) hanno fatto dell’Aufguss una professione come dipendenti di un Centro o come liberi professionisti o collaboratori retribuiti, ed altri ancora hanno orientato la propria passione verso rituali diversi dall’Aufguss (scrub in camera di vapore, olistici, campane tibetane…).

Il convegno del Decennale è stata dunque l’occasione, con l’intervento di Francesco Milanese, per parlare anche di Formazione continua e permanente e di come aggiornare il modello formativo di AISA. Un passaggio obbligato, e insieme una grande opportunità di ulteriore crescita del ruolo dell’associazione, anche ai fini del Riconoscimento professionale (in alcun modo giuridico) dell’Aufgussmeister.
La proposta elaborata da un apposito gruppo di lavoro è ancora in bozza, si limita a disegnare “lo scheletro” del futuro sistema formativo di AISA immaginando quattro distinti percorsi – Olistico, Sportivo, Professionale e Formativo (rivolto ai formatori). Compito del gruppo di lavoro sarà ora quello di riempire di contenuti tale impianto, aggiungendo allo scheletro i muscoli per far camminare la nuova Formazione AISA al (veloce) passo dei tempi.

Quale Aufgussmeister per la nuova industria del benessere?

“Chi vuole fare l’Aufgussmeister lo fa per aiutare le persone”. E’ con queste parole, pronunciate in collegamento video da Farris Bad (Norvegia), che Lasse Eriksen ha salutato gli amici saunisti italiani alla fine del suo intervento al Decennale AISA. Gli organizzatori del convegno avevano chiesto a Lasse di spiegare l’evoluzione della figura dell’AM nel contesto internazionale e la sua importanza nel mondo dell’industria del benessere.
Il vice presidente di Aufguss WM è entrato nel vivo del tema, ecco le sue parole.
“Con l’arrivo del Giappone, con i suoi 13.000 membri e 250 saune associate, ed in futuro di Canada e Stati Uniti sono entrate nel mondo wellness nuove culture saunistiche, è in corso una contaminazione. C’è una crescita in generale, l’Aufguss è diventata la principale attrazione del mondo wellness, ma quando cresce l’interesse cresce anche la responsabilità”.
Dopo avere elogiato AISA (“è riconosciuta la valenza dei suoi corsi formativi”), Lasse ha parlato della necessità di arrivare ad una formazione di base uguale per tutti, uno standard comune a livello internazionale “su cosa deve fare l’Aufgussmeister in sauna”.

Quale sarà il futuro dell’Aufguss?
“Crescerà ancora la qualità dei rituali, ma occorre però educare anche i Manager SPA e i Centri, che per attrarre i migliori Aufgussmeister sono indotti a migliorare anche le proprie strutture. Si sta sviluppando parallelamente una certa attenzione all’Aufguss come pratica di benessere da parte dei sistemi sanitari. Il futuro vedrà certamente un incremento dell’offerta formativa anche per i rituali saunistici alternativi all’Aufguss quali la Banja Russa, il Temazcal, la Smoke Sauna.”

E il futuro degli Aufgussmeister?
“Quello di poter girare il mondo, come del resto hanno già iniziato a fare, Turchia e Sud Arabia si stanno già affacciando…”.

Sound of Sauna, le note che rendono l’Aufguss una magia

Il calore, le essenze e… la musica. Anche del ruolo della musica nei rituali di benessere si è parlato al convegno del Decennale AISA. A richiamare l’attenzione sul tema, prima delle conclusioni finali e della premiazione di Massimo Gelli quale “Meister che ha trasformato in una emozione ogni sua partecipazione ai campionati”, è stato il musicista e musicoterapeuta/saunista trentino Corrado Bungaro, eclettico sperimentatore dei suoni e dei loro effetti, siano essi originati da strumenti di ghiaccio o fatti vibrare dal vivo in sauna durante un Aufguss.

La premessa per parlare di un tema centrale nella composizione di un Aufguss, tanto che tale “materia” è ormai entrata nel programma dei corsi per AM, è che “noi tutti siamo corpi vibranti”. Corrado ce lo ha dimostrato coinvolgendo nella Sala dei Monti di Mezzana tutti i partecipanti al Decennale in un simpatico flash mob vocale.

“La musica – ha affermato Corrado – cambia il rapporto con il calore”. Quanto ne sono consapevoli i Meister? Non molto secondo il musicista, che ha espresso il rammarico per la frequente dimenticanza da parte degli AM di citare i brani musicali nelle presentazioni agli ospiti dei propri rituali. “In sauna non si può dire che una musica piaccia o no, si deve capire invece se quella musica è quella giusta per esprimere ciò che l’AM vuole trasmettere con il proprio rituale”.

Se è vero che i migliori consigli ad un AM li può dare solo un saunista, l’ospite che assiste al rituale seduto sulla panca, possono risultare altrettanto preziosi suggerimenti sulla musica dati da un saunista musicista: “Sappiate che la musica scandisce i tempi; nella scelta dei brani prestate attenzione ai testi cantati e verificatene la traduzione se si tratta di testi in lingua inglese, perchè tra i vostri ospiti ci potrebbe essere un saunista britannico o americano;  ampliate la vostra conoscenza musicale e l’ascolto della musica; in cabina siate confidenti con la musica che avete scelto per il vostro rituale”.
Siamo corpi vibranti, le frequenze ci attraversano generando emozioni.
Grazie Corrado Bungaro per avercelo ricordato!

a cura di Corrado Zanetti

Questo articolo si trova in: Vita associativa