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La voce dei nostri Aufgussmeister – Graziano Barberini ci racconta e si racconta….

25 Gennaio 2024

Condividiamo il diciannovesimo contributo da parte del Referente Commissione Esami AISA: Graziano Barberini.

Una chiacchierata che ci narra lo sguardo di chi da anni svolge il delicato ruolo dell’esaminatore, caratterizzato da un approccio consapevole e attento, in grado di portare attenzione ai dettagli, con quell’umiltà di approccio che in chi esamina e in chi è esaminato fa la differenza.

Graziano Barberini ci racconta e si racconta….

D. Come è iniziata la tua “storia d’amore” con AISA?
R. Uuhhh… la prendiamo alla lontana e vi piacerebbe che ve ne parlassi, ma, da gentiluomo, non posso parlare della mia storia d’amore con questa bella signora di alta classe di nome AISA…

D. Come hai/avete elaborato il corpus di domande che compongono l’esame teorico?
R. Fin dal momento della fondazione di AISA, i soci fondatori (Mario Santini, Christine Rose, Paolo Dell’Omo) avevano ben chiaro quello che AISA sarebbe dovuta diventare: oltre ad essere un organismo aggregante gli estimatori ed amanti del mondo delle saune, doveva anche essere un forte veicolo per la divulgazione delle corrette prassi esecutive, gestionali, ecc. di queste attività. Il motivo era e rimane sempre lo stesso: non è sufficiente saper girare bene due salviette e fare un po’ di aria, ma chi si dedica al benessere degli ospiti in questo ambiente deve conoscerlo in tutte le sue sfaccettature, dalle tecniche agli oli essenziali, alla gestione delle strutture, alla sicurezza, alle nozioni di primo soccorso…
Il passo quindi è stato naturale: occorre formare addetti in grado di saper rispondere in maniera adeguata a tutte le varie necessità che possono emergere in questo ambito. Parliamo del 2014, il Cron4 aveva già iniziato a fare qualche corso, ma il corpus della conoscenza non era ancora stato definito, quindi chiedendo la disponibilità alle migliori figure professionali presenti al momento si è iniziato un percorso che ha portato dapprima alla apertura di scuole indipendenti ma con l’egida AISA, all’individuazione di esperti che potessero fungere da docenti e con questi, con l’assoluta dedizione di Mario Santini, si è dato corpo alla prima versione della Dispensa AISA. Queste stesse figure si sono adoperate alla produzione di un certo numero di domande per approntare la prima versione di esame teorico per i primi esami AISA…
Successivamente, in seno al Consiglio Direttivo, si sono determinati e assegnati compiti specifici ed al sottoscritto è stato assegnato il compito di referente della Commissione Esami. In questo ruolo mi sono adoperato nel tempo per far elaborare dai direttori scuole e dai docenti ulteriori domande anche di complessità diversa, dando anch’io il mio apporto. Tutte le domande sono tratte dalla dispensa tranne un pool di domande che sono tratte da letture le più disparate riguardanti il mondo delle saune e che servono per raggiungere il top della conoscenza …
Con l’avvento del Covid si è passati alla necessità di avere un supporto per l’esame on line e questo ha dato una ulteriore spinta alla generazione di nuove domande e ad adottare questa modalità, che diventa assolutamente asettica ed oggettiva, rispetto alla correzione manuale, magari su elaborati anche poco leggibili. L’attuale corpus si compone di circa 700 domande divise in 15 moduli e di difficoltà diversa.
Il tutto viene gestito da un sistema automatico di estrazione delle domande da inserire nel quiz la cui complessità esula da questa intervista ma che sarò lieto di illustrare a chi ne avesse curiosità.

D. Come è nata la struttura delle prove dell’esame (teorico e pratico)?
R. In parte ho già risposto sopra, la cosa di cui si è discusso a lungo è stato il peso da dare all’esame teorico rispetto a quello pratico… Alla fine ha prevalso l’idea che fosse fondamentale avere delle solide basi teoriche proprio per venire incontro alle istanze di conoscenza viste in precedenza, considerando che la parte pratica invece è un continuo divenire con l’esercizio. A fronte di questo si è deciso che il voto della teoria pesasse per il 60% sul voto finale di diploma. Si sono decisi quindi numero e peso delle domande e regole di somministrazione (tempo, ecc.).
Per quanto riguarda invece la prova pratica fin da subito si sono identificati nei quattro criteri attuali (Professionalità, Tecniche di ventilazione, gestione del Calore e Oli essenziali) cosa dovesse essere valutato in sede di esame.

D. Quanto è importante per te il rispetto dei tempi nel contesto della corretta esecuzione di un Aufguss?
R. Lo ritengo fondamentale per il semplice fatto che è un indice di professionalità e rispetto per gli ospiti. Mi spiego: se un Meister mi dichiara di eseguire una gettata di 10 minuti, io, ospite, mi preparo a scandire il mio tempo biologico per “resistere” all’aumento del calore percepito per questi 10 minuti… Ma poi il Meister, avendo sparato un numero così tanto per dirne uno, mi prolunga la gettata a 15 minuti… Ecco che tutto il castello che mi sono costruito per resistere nella cabina rischia di crollare… e questo non è bello. Ma questo vale anche per la puntualità di inizio della cerimonia: fare la fila magari per 15 minuti al freddo fuori da una sauna all’aperto potrebbe non essere piacevole ed aggiungerci anche 5 minuti per mancanza di professionalità nel preparare le cose per tempo non va bene…
Consideriamo anche che se un centro vuole che gli Aufguss celebrati nella struttura debbano durare x minuti, chi sono io per farli durare quanto voglio?…

D. Avete mai pensato di rivedere le modalità di selezione degli Aufgussmeister con prove alternative o aggiuntive?
R. No, personalmente penso che l’attuale formula sia ben collaudata e accettata. Sicuramente sarebbe importante avere anche una prova in camera di vapore, ma le tempistiche e l’impegno necessario la rendono problematica…

D. Avete mai pensato a degli aggiornamenti formativi per Aufgussmeister data l’evoluzione che la figura ha subito nel tempo?
R. Si, questo dovrebbe far parte della cosiddetta “formazione continua” necessaria per il mantenimento del titolo. Se ne sta parlando anche nell’ambito di quello che dovrà essere presentato in funzione del riconoscimento della figura professionale di “Addetto sauna”.
Attualmente i corsi avanzati di 1o e 2o livello sopperiscono solo in parte e solo per certe materie a questa esigenza, ma deve essere definito e normato un vero e proprio percorso formativo oltre il corso base.

D. Hai mai affrontato reazioni spiacevoli ad una bocciatura?
R. Purtroppo sì… Tutte le volte che sono costretto a comunicare una bocciatura, soprattutto se definitiva, devo capire al volo come il corsista sta reagendo e cercare di interagire di conseguenza. Ho avuto a che fare con reazioni rabbiose e maleducate alle quali è difficile interagire in maniera pacata e queste sono le peggiori da affrontare e ti lasciano un vuoto alla fine di una giornata già di per se pesante e alla fine pensi “visto che non ci guadagno nulla, anzi, ma chi me lo fa fare?…” a quelle che sembrano inizio di una depressione e alle quali cerco di interagire come un “maternage”…
Però devo dire che in centinaia di esami per fortuna questi casi li posso contare sulle dita di una mano.

D. Ti sei mai trovato in difficoltà nel valutare durante le prove di esame?
R. No, l’esperienza quasi decennale come giudice di sauna mi fornisce tutti gli strumenti necessari per valutare obiettivamente la prestazione, in più cerco sempre di farmi questa domanda: ma se fossi un semplice ospite che per la prima volta partecipa a questa cerimonia, mi verrebbe la voglia di parteciparne ad una altra ed ancora ad un’altra? Se la risposta è SI, bene allora significa che quell’esaminando ha saputo creare un ambiente fisico e psichico positivo ed è già a metà del guado…
Quando poi in commissione ci sono 3 giurati solitamente lo scarto della valutazione non supera 1 punto…

D. Pensi che ci siano degli aspetti che non possono essere valutati durante un esame ma che fanno la differenza nella pratica di un Aufgussmeister?
R. Certamente, tieni presente che, di regola, io vedo per la prima volta (e a volte anche ultima) il corsista all’esame, quindi la sua personalità viene valutata probabilmente solo superficialmente, in base a quegli aspetti più direttamente evidenti: l’esuberanza, l’introversione, la capacità tecnica… Ma come facciamo a valutare realmente la sua capacità di interazione con gli ospiti al di fuori dell’Aufguss? Interazione che è fatta di sorrisi, di spiegazioni pacate, di racconti affascinanti, di ricerca… tutti aspetti che rendono ogni Meister diverso e che fanno la differenza tra semplice esecutore e Meister carismatico…

D. Ci sono stati degli esaminandi con i quali hai empatizzato di più?
R. Come dicevo in precedenza, è difficile che li conosca prima, e durante l’esame cerco di essere il più “impassibile” possibile, ma qualcuno è riuscito a scalfire la corazza soprattutto perchè ha risposto in maniera superlativa alla domanda che ho detto prima: “mi ha emozionato a tal punto da volerlo rivedere?”
Mi piacciono soprattutto le persone che sento “umili”, desiderosi di conoscenza e di mettersi in gioco.

D. Ti piace il tuo ruolo?
R. In questi anni ho cercato di usare questo ruolo per “indirizzare” al meglio la formazione AISA, con revisioni della dispensa, acquisendo nuove e più documentate informazioni, creando e mantenendo il corpus delle domande d’esame, creandone la struttura attuale sempre con il supporto ed il placet del Consiglio Direttivo e nell’ottica di avere una base collaudata per il percorso di riconoscimento della figura professionale.
E… Si, mi piace 🙂

D. Ti piacerebbe apportare dei cambiamenti alla tua funzione?
R. Se una cosa funziona non bisogna cambiarla, serve migliorarla… e sono aperto a qualsiasi suggerimento…

Graziano Barberini

Questo articolo si trova in: Vita associativa